.Bleib., FanFic breve by Vero

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Nykaa
view post Posted on 14/9/2010, 22:12     +1   -1




.Bleib.
.Resta. - FanFiction by Vero

Premessa: questa FF all'inizio doveva essere una one-shot, ma poi è diventata troppo lunga per esserlo, quindi l'ho suddivisa in alcune puntate. L'ho scritta tutta di notte, nelle tante notti insonni tra maggio e giugno 2009. E' stato un periodo un po' inquieto e pieno di ansie e dubbi (anche per via degli esami, ma non solo) e questo stato d'animo si è riflesso inevitabilmente in quello che ho scritto. Fino ad ora sono sempre stata restìa a postarla perchè c'è un'immagine abbastanza pessimistica dei TH che spero rimanga solo un mio delirio notturno ben sigillato in queste righe. Se alla fine ho deciso di postarla è perchè una parte malata del mio cervello continua a pensare che si tratti di una storia d'amore e perchè tutto questo mi è stato ispirato da una delle canzoni (dal titolo dovreste capire di quale si tratta) che a quasi due anni dal primo ascolto ancora riesce a darmi i brividi. Ed è ciò che amo di questa band, la capacità di fare musica che regala Emozioni senza tempo.


PROLOGO


.Alles ist neu.
www.youtube.com/watch?v=WUVzC4Q0YRU

Tutto è nuovo
Tutto ciò che c'era ieri, non esiste più.
Tutto è nuovo
E io mi chiedo, sono pronta per questo?

Tutto è nuovo
L'orizzonte sembra all'improvviso così vicino
Tutto è nuovo
Perchè mi chiedo, se non fosse stato meglio prima?


Sono davanti a questo specchio da almeno due ore ormai e sono troppo nervosa per pensare razionalmente. Dopo aver cambiato decine di vestiti e acconciature mi sono ritrovata ad indossare il solito paio di jeans sbiaditi, le solite Converse a scacchi neri e rossi, la solita t-shirt con i disegni gotici sul davanti e il solito cerchietto rosso largo e piatto che fa contrasto con i capelli neri, ma che allo stesso tempo si abbina benissimo alla mia capigliatura ondulata. Mi guardo un'ultima volta e sospiro... sono sempre stata così, sin da quando ero ragazzina. Perchè mai dovrei vestirmi diversamente adesso? Solo perchè sto per rivederlo? In fondo ero proprio così quando mi ha conosciuta, sarebbe stupido fingere di essere diversa. Sono passati ormai 10 anni dall'ultima volta che ci siamo visti, o meglio, dall'ultima volta che lui ha visto me, e io sono rimasta esattamente la stessa. Lui invece... lui è molto diverso ora. Non è più il ragazzino con cui trascorrevo i pomeriggi dopo la scuola, che mi faceva sempre ridere anche quando tutto andava storto, che la sera si arrampicava fino al mio balcone per guardare le stelle, il "nostro angolo di cielo", come lo chiamavamo noi... no, ormai è cambiato tutto. Ma soprattutto è cambiato lui, così tanto che mi fa male, e mi fa rabbia, e a volte vorrei averlo davanti a me solo per urlargli contro tutta la mia rabbia e la mia frustrazione e fargli capire che sta sbagliando tutto, che ha barattato tutto ciò che era e ciò in cui credeva per il mondo luccicante delle star che lo sta solo consumando e corrompendo, ogni giorno di più. Ricaccio indietro le lacrime, scuoto la testa per allontanare questi pensieri che mi perseguitano giorno e notte e prendo dal comodino il pass per il meet... mi sento improvvisamente stupida. Come se davvero le mie parole potessero fare la differenza... non faccio più parte della sua vita ormai e ora anch'io sono solo una delle tante, ciò che è stato in passato non ha più alcuna importanza, non mi rende certo diversa o speciale. Probabilmente non mi riconoscerà nemmeno... e anzi, si sarà già dimenticato di me. Ma in fondo non potrei nemmeno biasimarlo, fui io a decidere di lasciarlo... e non me lo perdonerò mai.

--fine prologo--

 
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{Barbìe‚‚Mìnìmal
view post Posted on 15/9/2010, 14:12     +1   -1




Brava Vero già l'inizio mi attira molto, continua :)
 
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Nykaa
view post Posted on 15/9/2010, 16:30     +1   -1




Grazie! ^_^

L'ho già continuata e finita, devo solo postare i capitoli! :lol: :P
 
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>> D e s t i n y ;
view post Posted on 15/9/2010, 23:13     +1   -1




Continua Vero!!!
Mi hai incuriosita tantissimo e la storia sembra davvero bellissima : D
 
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Nykaa
view post Posted on 16/9/2010, 00:01     +1   -1




PRIMA PARTE


.Goodbye to You.
www.youtube.com/watch?v=JeK_aAWjmfw&ob=av2e

E dico addio a te,
Addio a tutto ciò che conoscevo,
Tu eri colui che amavo,
L'unica cosa a cui cercavo di aggrapparmi.
E quando le stelle cadranno,
Me ne starò sveglia...
Sei la mia stella cadente.


.10 Anni Prima.
"Stento ancora a crederci sai? Certe volte quando mi alzo la mattina mi convinco di aver sognato tutto... finchè non sento la nostra canzone alla radio. È incredibile... ce l'abbiamo fatta davvero."
"Si, è... è fantastico."
Eravamo seduti nel cortile sul retro della casa di mia nonna, almeno lì non ti sarebbero venuti di certo a cercare. Io ti sorrisi perchè era impossibile rimanere indifferenti davanti alla tua gioia e al tuo entusiasmo, ma dentro di me era come se stessi morendo. Sapevo che quello sarebbe stato l'inizio della fine per noi, sapevo che stavi per partire e che io non ce l'avrei fatta a seguirti nel tuo sogno. Ma tu mi conoscevi bene, così come io conoscevo te, e capisti che il mio sorriso non era del tutto sincero.
"Cosa c'è che non va Babi? Non sei felice per me?"
Mi chiamavi sempre così, Babi. Era un nomignolo che ti eri inventato tu perchè non volevi usare il diminutivo con cui mi chiamavano tutti, Babsi; volevi qualcosa di unico, di speciale, che fosse solo nostro. Era tipico di te... allora decidesti di eliminare la S e chiamarmi Babi,
'così ci sono le sillabe iniziali dei nostri nomi. Sono o non sono un genio?' mi avevi detto con un'aria soddisfatta.
Ti sorrisi di nuovo, ricordando quel giorno "Si, ma certo che sono felice. Solo che..."
"Che cosa?" mi chiedesti di nuovo.
"Solo che ho paura... ho tanta paura."
"Paura di cosa?"
"Non lo so... so solo che ho paura, continuamente. È successo tutto così in fretta, ed è fantastico, davvero, ma è anche spaventoso. A scuola parlano tutti di voi e addirittura un sacco di ragazze che fino a poco tempo fa neanche mi si filavano sono improvvisamente desiderose di diventare le mie migliori amiche!"
Mi guardasti e scoppiasti a ridere. Amavo la tua risata, era così travolgente che non potevo mai fare a meno di ridere con te, anche quando non avevo per niente voglia di farlo. Ma non quel giorno... quel giorno era tutto diverso.
"Guarda che dico sul serio, e non ci trovo niente da ridere."
"Oh, andiamo! Non essere così drastica. Guarda il lato divertente, ora ho più ammiratrici di mio fratello! Non che mi importi sul serio, mi diverte solo farglielo notare e farlo arrabbiare."
"Ma è proprio questo che mi fa così paura. Il mondo dello spettacolo ha il potere di trasformare tutto ciò che tocca e di solito è una trasformazione in peggio... non voglio che succeda anche a te." Ammisi faticando a trattenere le lacrime, poi mi morsi il labbro e abbassai la testa.
Ti avvicinasti a me e mi stringesti le spalle, cercando di rassicurarmi, ma quella volta non avrebbe funzionato. "Ehi... guarda che non ho nessuna intenzione di montarmi la testa. Mi conosci bene! Sono sempre il solito... tutto quello che voglio è fare musica e farla sentire alla gente. E stare con te. Tutto il resto non ha alcuna importanza per me."
"Però non puoi più venire a scuola e non puoi più nemmeno vivere qui adesso. Loitsche ormai è troppo piccola per te. O forse sei tu ad essere diventato troppo grande. E questo ha importanza per me." dissi con la voce rotta.
"Cosa intendi dire?"
Presi fiato e cercai di ricacciare indietro le lacrime "Io non ce la faccio. So che avete faticato tanto per riuscire a sfondare, che non vi siete mai dati per vinti e ve lo meritate davvero questo successo... però questo è il tuo sogno Billy, non il mio."
Vidi i tuoi occhi increduli farsi lucidi alle mie parole e mi sentii ancora più male. Non volevo ferirti, ma spesso le decisioni che prendiamo non hanno nulla a che fare con i nostri desideri.
"No aspetta... cosa... no! Babi, che stai dicendo? Tu, tu sei parte di questo sogno, una parte fondamentale! Tu sei stata la nostra prima fan, e mi sei sempre stata accanto, hai sempre creduto in noi e in me, anche nei momenti più difficili in cui io stesso smettevo di crederci. Tu eri lì a darmi il tuo sostegno e a farmi forza, a dirmi di non mollare. È anche grazie a te se siamo arrivati ad essere qualcuno e io... io ho bisogno di te! Ti prego..."
A quel punto ormai le lacrime rigavano i visi di entrambi, ma le nostre strade erano destinate a separarsi. Io non potevo certo lasciare la scuola per seguirti e tu non potevi certo rinunciare a tutto per me... e poi eri una rock star ormai, e 'avere la ragazza' non avrebbe giovato alla tua immagine. Non te lo avrebbero permesso, lo sapevo.
"Mi dispiace..." balbettai in lacrime "...non ce la faccio. Ti prego non odiarmi... tutto questo è troppo grande per me. Mi fa paura... e non voglio farne parte."
"Mi... mi stai lasciando? Mi stai lasciando sul serio?"
Ti presi il viso fra le mani e ti baciai dolcemente, asciugando le lacrime che ti avevano inzuppato le labbra "Non ti lascerò mai Billy, ma non posso più stare con te... non ci riesco. Spero che un giorno potrai perdonarmi."
Billy. Permettevi solo a me di chiamarti così, nemmeno tuo fratello poteva godere di questo 'privilegio'. Tu però non dicesti più nulla. Mi guardasti per qualche momento, poi abbassasti gli occhi e voltasti la testa dall'altra parte lasciando che fossero i tuoi occhi e le tue lacrime a parlare per te.
Mi alzai, tremante, e presi respiro. "Ti auguro ogni bene... sii felice. E io lo sarò per te." dissi soltanto. Poi ti voltai le spalle e rientrai in casa sapendo che quella sarebbe stata l'ultima volta che ti vedevo.



Mi sembra quasi di rivedere le immagini di quel giorno scorrere sui finestrini mentre il treno accorcia velocemente la distanza che ancora ci divide. Stringendo nelle mani il pass mi asciugo in silenzio le lacrime che sul viso bruciano come sale sulle ferite. Ho partecipato al contest per vincere i pass per gioco e invece l'ho vinto sul serio. Per un numero infinito di volte sono stata sul punto di decidere che non ti volevo rivedere, perchè volevo che l'ultima immagine di te rimanesse quella del ragazzino seduto nel cortile di mia nonna. Per nulla al mondo l'avrei scambiata con l'immagine di ciò che sei diventato... una grande rock star con una villa ad Hollywood ed un mega-attico a New York, che sale sul palco solo per fare il suo lavoro e che fa parlare di sé più per il gossip che per la musica. Ma sono già passati dieci anni ed io sono ancora stupidamente legata al ricordo di qualcosa che non esiste più... è solo un ricordo, ma è un ricordo talmente grande che mi impedisce di andare avanti. Ed è per questo che alla fine ho deciso di venire, per guardarti negli occhi un'ultima volta e poterti dire finalmente addio.

--fine prima parte--

 
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>> D e s t i n y ;
view post Posted on 16/9/2010, 00:08     +1   -1




Oddio, ho le lacrime agli occhi :' (
E' belllissima Ve, bellissima e commovente!!!
 
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Nykaa
view post Posted on 17/9/2010, 22:08     +1   -1




SECONDA PARTE


.Sometimes.
www.youtube.com/watch?v=8b-sE54tj2g

A volte succede,
I sentimenti si spengono
Anni interi si perdono in un battito di ciglia
Un tempo avevamo tutto
Ma gli eventi ci si sono messi contro
A volte...


Quando arrivo all'auditorium ci sono già decine di ragazze in fila ad aspettarvi. Molte di loro non hanno il pass, ma si sono riunite comunque qui nella speranza di vedervi passare, di ricevere un sorriso, un saluto, o chissà, di potervi scattare una foto. Mi dirigo verso l'ingresso transennato riservato alle 40 fortunate che hanno vinto il pass per il meet speciale in occasione del vostro 10° anno di carriera musicale e vedo che ce ne sono già molte in fila... sono una delle ultime ad arrivare. Mi accodo a loro e mi sento subito inadeguata. Le altre sono tutte elegantissime, truccatissime, sexissime e bellissime... sono davvero l'unica ad essermi presentata in jeans e maglietta? Già vedo qualche ragazza che bisbiglia alle altre ridacchiando mentre guarda verso di me. Fantastico, mi sembra di essere tornata al liceo... ma che ci sono venuta a fare qui? Una piccola provinciale in una grande città salta subito all'occhio, si sa. Sospiro e mi appoggio ad una transenna fingendo indifferenza, cosa che ormai mi riesce benissimo. Quando mancano dieci minuti all'ora X alcuni tizi della security iniziano a farci entrare a due e due controllando scrupolosamente i pass e quando arriva il mio turno la stangona che viene fatta passare insieme a me mi passa avanti scansandomi con una spallata e avanzando come se fosse in passerella. Mastico un gentilissimo vaffanculo e vado anch'io ad unirmi al resto del gruppo, anche se ne farei volentieri a meno... ma i gorilloni all'ingresso ci hanno detto di stare tutte insieme e di non fare nessun passo senza di loro, perciò non ho altra scelta.
Mentre siamo lì in attesa sentiamo un boato assurdo salire dalla piazza davanti all'auditorium e capisco che siete arrivati e che vi state concedendo una fugace passerella davanti alle transenne per rendere felici anche tutte le ragazze che non sono state fortunate come noi ma che nonostante tutto si sono riunite qui per voi. All'improvviso mi rendo conto che è solo questione di minuti prima di rivederti sul serio, davanti a me, dopo tanto tempo... e il mio cuore inizia a battere all'impazzata. Cerco di respirare e di calmarmi, ma non ci riesco e mi arrabbio da morire, come puoi avere ancora questo effetto su di me? Nemmeno il tempo di razionalizzare questo pensiero che ci aprono le porte e ci fanno entrare ordinatamente nella sala... dentro è tutto arredato benissimo e ci sono persino dei tavoli con degli stuzzichini. Stuzzichini? Ma soprattutto ci sono un sacco di gorilloni con le braccia incrociate sul petto e lo sguardo truce sparsi per la stanza... avete scomodato l'esercito o cosa? La verità è che sto prendendo tempo a guardarmi in giro per rimandare il più possibile il momento in cui...
"Ciao a tutte! Siamo veramente felici di darvi il benvenuto a questo meet speciale, speriamo che..."
La tua voce. Quando la sento il mio cuore ha un sussulto e mi volto istintivamente verso di te, verso di voi. Eccovi, splendidi e sorridenti, in piedi dietro al banco degli autografi. Ed eccoti, a capo del banco. Parli al tuo pubblico rapito con la sicurezza e la scioltezza di chi sa quello che fa e mentre parli sposti lo sguardo sul piccolo gruppo riunito davanti a te, ma è solo un gesto abituale, un riflesso. Il tuo sguardo è distratto, come se fosse altrove. Posi lo sguardo su di noi senza davvero guardarci, senza davvero soffermarti sui nostri visi. Mi sposto verso l'interno del gruppo in modo che io possa vederti bene senza dare troppo nell'occhio a causa del mio abbigliamento 'out'. Sono abbastanza bassa da riuscire a sbirciare da sopra le spalle di quella che sta davanti a me senza essere vista a mia volta. Non ho la più pallida di quello che hai detto in questi pochi minuti, perchè i miei pensieri hanno preso una strada tutta loro, sviati dall'onda dei ricordi nel vedere il modo strano in cui gesticoli quando parli. Almeno una cosa di te non è cambiata. Per un attimo infinito prima che vi mettiate a sedere, incontro i tuoi occhi proprio nel momento in cui ci sorridi ed è come ricevere una pugnalata in pieno petto. Come posso dimenticare il tempo in cui i tuoi sorrisi erano tutti per me...?


.10 Anni Prima o poco più.
"Un giorno o l'altro finirai per ammazzarti! Non puoi usare le scale?"
"E poi dove starebbe il divertimento?"
Ti guardavo arrampicarti sul pergolato accanto al mio balcone quasi ogni sera. Non che ci vedessimo di nascosto, i nostri genitori sapevano benissimo che stavamo insieme e non avevano nulla in contrario, ma tu eri fatto così. Non ti piaceva essere ordinario né fare le cose come le facevano tutti gli altri. Volevi essere originale, unico, soprattutto quando si trattava di noi... e ci riuscivi sempre! La prima volta che eri entrato così era perchè ero arrabbiata con te e non volevo aprirti e allora avevi scavalcato il cancello e ti eri arrampicato al mio balcone solo per portarmi un biglietto con sopra scritto 'scusami'. Da allora era diventato il tuo modo di venirmi a trovare... e mamma non lo approvava affatto! Ricordo che un giorno ti chiamò dal cortile di casa:
"Ehi Romeo!"
"Si signora Kenneth?"
"Guarda che ce le siamo fatte costruire le scale in casa, sai?"
"Si grazie. Me ne ricorderò la prossima volta!"
"Certo, come no! Ah, benedetto figliolo."
Non appena mamma rientrò in casa tu mi guardasti con l'espressione soddisfatta delle piccole pesti che riescono nel loro intento e scoppiasti a ridere mentre io ti guardavo estasiata e ridevo a mia volta.
"Allora Giulietta, che mi racconti?"
"Dì ma sei scemo? Quei due crepano alla fine, sai?" Ti risposi seccata.
"E allora? Chi ha detto che dobbiamo seguire un copione già scritto? La nostra storia ce la scriviamo noi." Così dicendo mi baciasti dolcemente e io mi lasciai cullare dalle tue labbra e rapire dal tuo profumo, l'avrei riconosciuto fra mille e per me significava essere fra le tue braccia, significava sicurezza.
"Allora, come sta il nostro angolo di cielo?" Mi chiedesti guardando all'insù.
"Fino a poco tempo fa era minacciato dalle nuvole, ma poi devono averti visto arrivare e si sono scansate."
Mi sorridesti "Non sapevo di avere il potere di far muovere le nuvole."
"Un giorno farai muovere il mondo con la tua musica, Billy."
"Dici? Beh per ora mi accontento di far muovere le nuvole. Ci sediamo?"
Tu prendesti posto sulla nostra poltrona e io andai in camera a prendere una coperta, poi ti raggiunsi e mi sedetti in braccio a te, come sempre, mentre mi aiutavi a sistemare la coperta intorno a noi. Passavamo così intere serate, a coccolarci, baciarci, guardarci e guardare il nostro angolo di cielo, spesso senza dirci nemmeno una parola, perchè quando stavamo insieme non c'era bisogno di parole. Era tutto scritto nei nostri occhi. Fu durante una di quelle serate che ci scambiammo la promessa di essere ognuno la prima volta dell'altro, un giorno. Ne parlammo solo una volta, ma quando ci guardavamo e quando ci baciavamo sapevamo che al momento giusto sarebbe accaduto e che sarebbe stato bellissimo. Ciò che non sapevamo era che di lì a poco il tuo successo avrebbe travolto i nostri sogni, spezzandoli per sempre.


--fine seconda parte--

 
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>> D e s t i n y ;
view post Posted on 17/9/2010, 22:18     +1   -1




CITAZIONE (Nykaa @ 17/9/2010, 23:08)
"Un giorno farai muovere il mondo con la tua musica, Billy."

Dio mio...
...E' stupenda Vero, è scritta proprio con il cuore!!
Posta presto!!
 
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Nykaa
view post Posted on 17/9/2010, 22:22     +1   -1




*w* ...mi fai commuovere così Cla! Grazie... :wub:

Posto presto. ;)
 
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Nykaa
view post Posted on 19/9/2010, 23:37     +1   -1




TERZA PARTE


.Weg von dir.
www.youtube.com/watch?v=7EnKpr5b5bk

Non ti voglio più,
Sento la tua mancanza...

Lontano da te
Voglio finalmente allontanarmi da te
Sono così sola e sento freddo
Rimango qui, eppure voglio andare via


Oggi è già la seconda volta che rimango intrappolata nel tunnel dei ricordi a causa tua e quando finalmente torno alla realtà mi accorgo che davanti a me nella fila per gli autografi ci sono solo due ragazze. A dire il vero nemmeno ricordo di essermi messa in fila... ma checcavolo! Non ho neanche il tempo di arrabbiarmi come si deve perchè è già il mio turno... ti vedo lì, a pochi passi da me, seduto dietro il banco degli autografi e ho paura che il mio cuore abbia deciso di fermarsi. So che sei tu, eppure stento a riconoscerti. Passi distrattamente il CD a tuo fratello, fai il migliore dei tuoi sorrisi alla ragazza davanti a me e poi mi parli, quasi meccanicamente, mentre sollevi gli occhi senza guardarmi davvero e mi sfili il cd dalla mano.
"Ciao! Come ti chiami?"
Deglutisco a fatica prima di trovare la voce "Babi."
Stai per iniziare a scrivere, poi per un attimo infinito la tua mano si ferma e sollevi lo sguardo verso di me, ma stavolta mi guardi sul serio. E io guardo te e incontro i tuoi occhi. Vedo la tua espressione cambiare, ma non riesco a capire cosa provi, non ci riesco più. Una volta mi bastava uno sguardo per capire esattamente cosa stavi provando, perchè i tuoi occhi brillavano di tutte le emozioni di questo mondo, mi parlavano. Oggi vedo solo degli occhi davanti a me, muti e spenti. Mi mordo il labbro e abbasso lo sguardo, ma riesco comunque ad intravedere tuo fratello che ti sgomita e ti dice di spicciarti perchè non avete tutto il giorno. Ti vedo scrivere sulla copertina e passargli il cd mentre sento che sollevi ancora una volta lo sguardo verso di me, ma io mi sposto davanti a lui e lascio spazio alle altre ragazze. Tuo fratello mi lancia un'occhiata decisamente poco amichevole prima di firmare e far scivolare il CD alla sua destra... mi ha riconosciuta ed evidentemente non approva la mia presenza. Mi viene da pensare che se non fossimo ad un meet chiederebbe alla security di allontanarmi. Ricevo velocemente gli altri due autografi e borbotto un ringraziamento, poi raccolgo il mio CD e mi unisco alle ragazze che ora aspettano impazientemente il turno delle foto. Ogni tanto fate delle battute o rispondete a delle domande o altre volte ancora siete voi a farle. Io però sono distratta. Tengo fra le mani quel CD tutto scarabocchiato e non ho più il coraggio di alzare lo sguardo su di voi, su di te. Perchè cavolo sono venuta qui? Inizio a sentirmi mancare l'aria... forse potrei fingere di stare male e farmi scortare fuori da uno dei gorilloni. Mentre mi guardo intorno per cercarne uno dall'aria vagamente amichevole vi vedo in piedi insieme ad un fotografo che sembra vi stia spiegando qualcosa, ma tu invece di ascoltarlo guardi me... poi tuo fratello ti si para davanti e ti dice qualcosa facendo dei gesti seccati. Ti vedo scuotere la testa e andare davanti ad una specie di fondale da set fotografico insieme agli altri, mentre lui prima di raggiungervi mi lancia un'occhiataccia. Intanto una alla volta le ragazze vengono chiamate per fare le foto e io mi nascondo in mezzo al gruppo tentando inutilmente di ritardare il mio turno, ma tanto è comunque solo questione di minuti. Mentre sono lì ad aspettare mi passano milioni di pensieri per la testa, talmente tanti che non riesco nemmeno a seguirne il filo logico, sempre ammesso che ne abbiano uno. Quando la ragazza che era davanti a me si sposta mi trovo improvvisamente allo scoperto. Voi siete impegnati e concentratissimi nel sorridere davanti all'obbiettivo e io vi guardo lavorare, anche se non mi piace usare questo verbo, e rimango impressionata dalla vostra professionalità. Dopo ogni foto scambiate qualche parola con ogni ragazza senza mai perdere il sorriso o l'entusiasmo... forse mi sono fatta un'idea troppo drastica del vostro "cambiamento" dopotutto. Certo non siete più quelli di un tempo, ma in fondo tutte le persone cambiano nel corso della loro vita e voi non siete certo immuni... no?
Intanto sono state fatte almeno dieci foto da quando vi sto guardando e tu sembri esserti dimenticato della mia presenza, non ti lasci distrarre minimamente. Sei solo concentrato o è per quello che ti ha detto tuo fratello? Non avrei mai pensato di dirlo, ma in fondo questa tua ritrovata "freddezza" mi fa sentire sollevata, mi sarà più facile affrontare la sessione fotografica sapendo che almeno tu riesci a mantenere la calma, perchè io non credo di riuscirci. Proprio in quel momento il fotografo mi fa cenno di mettermi in mezzo a voi.

D'accordo, ce la posso fare. Raccolgo il coraggio a quattro mani, faccio un respiro profondo e vengo verso di voi. È strano, mi sembra di essere in una di quelle scene dei film che vanno al rallentatore... come se avessi tutto il tempo del mondo per raggiungervi e invece è solo questione di pochi secondi. Cerco di fingere indifferenza, ma quando vi ho di fronte sento che il cuore sta per balzarmi fuori dal petto, salvo poi minacciare di fermarsi quando sorridenti ed imperturbabili mi fate accomodare fra di voi per scattare la foto ricordo. Io non capisco, davvero non capisco... mi sono immaginata tutto? La tua espressione confusa nel rivedermi e le occhiatacce di tuo fratello sono state solo frutto della mia immaginazione?
"Cos'è quella faccia scura? Su, fai un bel sorriso!"
La voce del fotografo mi richiama alla realtà e sento i risolini delle altre ragazze... perchè devo sempre finire al centro dell'attenzione? Sento che una delle mani posate sulle mie spalle stringe leggermente la presa e lotto contro l'istinto di voltarmi a guardarti perchè so che è la tua. Faccio un respiro profondo e cerco di sorridere... solo il tempo di un click e tutto sarà finito, o almeno è quello che spero. È il momento dei saluti. Mentre il fotografo sventola la polaroid scambiamo due parole... come ti chiami, da dove vieni, hai fatto buon viaggio, ti sei divertita... le solite domande 'di rito' che avete già posto anche alle ragazze che hanno fatto la foto prima di me, immagino. Con mia stessa sorpresa riesco a rispondere senza che la mia voce tradisca nessuna emozione, anche se stavolta decido di presentarmi col mio nome completo, Barbara, e vista la vostra impassibilità quando infine nomino Loitsche, mi convinco di essermi immaginata tutto quanto. Forse il mio coinvolgimento emotivo mi ha fatto interpretare male dei vostri comportamenti e delle vostre reazioni che in realtà non avevano nulla a che fare con me... mi sento una stupida. Il fotografo mi consegna la polaroid e io mi preparo a salutarvi singolarmente, stretta di mano e bacio sulla guancia. Mentre mi avvicino a tuo fratello dopo aver già ricevuto il primo bacio di commiato, ti vedo far cambio di posto in modo da rimanere l'ultimo a dovermi salutare. Cerco di convincermi che non significhi niente, ma sono sicura di non avertelo mai visto fare prima, con nessuna delle altre ragazze. Eri sempre rimasto al centro accanto a tuo fratello e ora perchè hai cambiato posto? Beh, immagino che lo scoprirò subito, dato che ora sono proprio davanti a te, ma mi sorridi e mi tendi la mano senza dare il minimo segno di incertezza o di insicurezza. Di certo ho di nuovo travisato le cose e non c'è nulla di... sento qualcosa di ruvido nella tua mano che stringe la mia, poi quando ti abbassi verso il mio viso mi sussurri "Leggilo, ti prego" e per un istante, quando ti allontani da me, rivedo la stessa espressione che avevi fatto nel rivedermi la prima volta. Solo per un istante, prima che un sorriso perfetto ed imperturbabile riprenda possesso del viso che un tempo per me era stato il mondo. Stringo il foglietto nella mia mano mentre il tuo profumo mi riporta di nuovo indietro di dieci anni... un'altra piccola cosa di te che nonostante tutto non è cambiata. Balbetto un saluto a tutti mentre mi avvicino alla zona rinfresco dove le altre attendono la fine della sessione fotografica e quindi la fine del meet. Con la scusa di mettere via la foto lascio cadere nello zaino anche il foglietto spiegazzato... muoio dalla voglia di sapere cosa c'è scritto e allo stesso tempo ne ho una paura tremenda, ma di certo so che questo non è né il momento né il luogo adatto per leggerlo, perciò rimando a quando tutto sarà finito, a quando un treno mi riporterà di nuovo al mio posto, lontano da voi, lontano da te. Come è giusto che sia.

--fine terza parte--

 
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{Barbìe‚‚Mìnìmal
view post Posted on 20/9/2010, 11:13     +1   -1




Che brava, continuaaaa! *-*
 
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>> D e s t i n y ;
view post Posted on 20/9/2010, 12:24     +1   -1




Vero non puoi lasciarmi con questa curiosità!!!!
Che c'è scritto in quel fogliettooooooooo??????
POSTA POSTA POSTA POSTA :addita:
Ancora complimenti, è bellissima
 
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Nykaa
view post Posted on 20/9/2010, 12:40     +1   -1




Grassie a tutte.

CITAZIONE (>> D e s t i n y ; @ 20/9/2010, 13:24)
Vero non puoi lasciarmi con questa curiosità!!!!
Che c'è scritto in quel fogliettooooooooo??????
POSTA POSTA POSTA POSTA :addita:

Muah! In realtà è strutturata appositamente per finire ogni volta "sul più bello".
*perfida*

Stasera posto.
Mancano pochi capitoli. ;)
 
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>> D e s t i n y ;
view post Posted on 20/9/2010, 21:47     +1   -1




CITAZIONE (Nykaa @ 20/9/2010, 13:40)
Grassie a tutte.

CITAZIONE (>> D e s t i n y ; @ 20/9/2010, 13:24)
Vero non puoi lasciarmi con questa curiosità!!!!
Che c'è scritto in quel fogliettooooooooo??????
POSTA POSTA POSTA POSTA :addita:

Muah! In realtà è strutturata appositamente per finire ogni volta "sul più bello".
*perfida*

Stasera posto.
Mancano pochi capitoli. ;)

Ma ma ma ma D:
 
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Nykaa
view post Posted on 20/9/2010, 22:00     +1   -1




QUARTA PARTE


.Turn Back Time.
www.youtube.com/watch?v=F-ALQyVDJM4

Se solo potessi riavvolgere il tempo
Se solo avessi detto ciò che ancora tengo nascosto
Se solo potessi riavvolgere il tempo
Rimarrei per la notte... per la notte


Lungo il tragitto verso la stazione la mia mente si riempie di nuovo di mille pensieri, primo fra tutti il foglietto che mi hai passato poco prima che finisse il meet. Non faccio altro che chiedermi cosa ci sarà ci scritto, cosa mi avrai voluto dire e perchè... mi faranno piacere le tue parole o mi faranno male? Purtroppo non ne ho la più pallida idea. Non ti ho tolto gli occhi di dosso dal momento in cui me l'hai passato fino al momento in cui hai lasciato la sala insieme agli altri, ma tu hai deliberatamente evitato il mio sguardo ed io ho cercato inutilmente sul tuo volto indizi che mi aiutassero a capire cosa potevi avermi scritto. All'inizio avevo pensato di leggerlo una volta arrivata a casa, ma il dubbio mi sta logorando... voglio sapere, devo sapere! Non appena arrivo in stazione mi approprio di una panchina libera e frugo nello zaino con il cuore in gola.
Quando finalmente lo trovo me lo rigiro un po' fra le mani, ancora indecisa... mi balena persino l'idea di gettarlo via senza leggerlo, ma è un'idea che svanisce molto più velocemente di come mi è venuta. 'Leggilo, ti prego'. Mi hai chiesto espressamente di leggerlo, non posso fare diversamente. Inspiro profondamente e lo apro... i miei occhi scorrono sulla tua grafia pulita più e più volte, ma non capisco. C'è il nome di un hotel, un indirizzo, un'ora e una frase: 'chiedi al barman se c'è un messaggio per Babi'. Ma che significa? Cos'è, una specie di caccia al tesoro in cui mi lasci indizi sparsi qua e là? Ripiego il foglietto e me lo infilo in tasca e proprio in quel momento mi accorgo che stanno annunciando il mio treno in partenza dal terzo binario, mentre io sono al primo! Prendo lo zaino e mi precipito al sottopassaggio, sulle scale rischio di tirarmi il collo un paio di volte per la foga e proprio mentre salgo l'ultimo scalino vedo le porte chiudersi e il treno partire. Provo a correre verso la prima carrozza, urlando per attirare l'attenzione del capotreno, ma è tutto inutile. Il treno che doveva portarmi lontano da te si allontana velocemente e io rimango lì a guardarlo. Per un momento mi arrabbio da morire con me stessa, perchè invece di controllare subito da che binario partiva mi sono lasciata distrarre da quel dannato pezzetto di carta. Già... mentre imbocco sconsolata il sottopassaggio lo tiro fuori dalla tasca e lo rileggo. E se il mio aver perso il treno fosse un segno? Guardo l'orologio... è quasi ora di cena e mancano circa due ore all'orario segnato sul biglietto. Tecnicamente ho tutto il tempo di prendere il prossimo treno prima che arrivi quell'ora... ma checcavolo, ormai siamo in ballo, e allora balliamo! Ricaccio il biglietto in tasca e lascio la stazione decisa a trovare un fast-food per mangiare qualcosa, poi prenderò un taxi e mi farò portare dove hai scritto all'ora stabilita. Non credo che sia una buona idea, anzi sono praticamente sicura che sia una pessima, pessimissima idea, ma comunque non ho più nulla da perdere ormai.

Mentre mi aggiro per le vie della città in cerca di un fast-food accendo l'iPod che porto immancabilmente con me, ovunque vado. Non passa giorno in cui non ascolti la vostra musica, è come se mi mancasse l'aria se rimango senza. È così da sempre e così sempre sarà, anche se a volte mi fate innervosire, mi fate male o mi fate venir voglia di piangere, anche se a volte desidero di potervi odiare e dimenticare invece di amarvi così irrazionalmente. Ma ormai mi scorrete dentro, non riesco ad immaginarmi se non con la vostra musica accanto a me. Der Blick zurück ist schwarz, und vor uns liegt die Nacht - es gibt kein Zurück, zum Glück, zum Glück, kein Zurück. La prima canzone che parte sull'iPod è Schwarz e mi chiedo se sia proprio vero che il non poter tornare indietro sia veramente una fortuna... negli ultimi tempi ho desiderato così tanto di poterlo fare e cambiare tutto. Ma poi chissà se avrei davvero il coraggio di cambiare?


.Uno Scontro col Destino.
Era il mio ennesimo primo giorno di scuola in una nuova città, in un nuovo istituto e per giunta ad anno scolastico già iniziato. Negli ultimi tempi mio padre aveva perso spesso il posto di lavoro e perciò avevamo cambiato spesso città in cerca di un lavoro più sicuro. Da tre anni ormai non riuscivamo a rimanere nello stesso posto per più di 12 mesi e io mi ero rassegnata a dimenticare cosa significasse avere degli amici, perchè appena riuscivo a farmene qualcuno era già ora di levare di nuovo le tende e niente lasciava presumere che questa volta sarebbe stato diverso. Era appena finita la lunghissima settimana del trasloco ed ero di umore nerissimo, avrei anche potuto mordere qualcuno. Mentre ero immersa nei miei pensieri sentii qualcuno sbraitare alle mie spalle
"Pista, pistaaaaaa! Permesso! Largooo, largo!"
Nemmeno il tempo di voltarmi che qualcosa, o meglio qualcuno, mi sbattè addosso facendomi cadere a terra insieme ai miei libri.
"Ma sei pazzo?" urlai subito.
"Cavolo! Scusami sono in ritardo!"
Un ragazzetto con le unghie nere si fermò ad aiutarmi con i libri sparpagliati sul vialetto d'ingresso. Stizzita glieli strappai dalle mani e mi tirai su.
"Beh, alzati prima invece di correre addosso alla gente!"
"Si hai ragione... ora devo scappare, scusa ancora eh?"
Rimasi lì inebetita mentre correva via. Che tipo, non si era nemmeno offeso! Eppure ero stata volutamente scorbutica.
"Si, scusalo mio fratello. Proprio un cafone."
Un tizio con degli orribili rasta e un sorrisetto ebete mi si parò di fianco con la mano tesa.
"Non ti ho mai vista. Sei nuova vero? Io sono Tom comunque."
"Non mi sembra di avertelo chiesto comunque."
Girai sui tacchi e lo piantai lì in mezzo al vialetto col suo sorrisino ebete, aveva scelto la mattina sbagliata per fare il galletto. Certo che la giornata era cominciata davvero bene! Prima buttata a terra da un pericolo ambulante ritardatario e poi abbordata da un bulletto che si crede un gran figo, per di più fratello del ritardatario.
'Nuova scuola, nuova gabbia di matti', pensai fra me... sarebbe potuto diventare il mio motto.
Dopo una mezz'ora praticamente interminabile nell'ufficio della preside, finalmente (o purtroppo) venne l'ora delle presentazioni. La preside mi accompagnò nella mia nuova classe e per l'ennesima maledettissima volta dovetti rimanere in piedi accanto alla cattedra con addosso gli occhi di tutti mentre mi presentava all'insegnante e ai miei nuovi compagni. Più odiavo stare al centro dell'attenzione più capitavo in situazioni che mi obbligavano a starci, che diamine.
"Molto bene Barbara. Dato che non hai ancora il libro di letteratura per ora puoi leggere con uno dei tuoi compagni. Vediamo... ecco, puoi sederti laggiù accanto a Bill."
Per la prima volta da quando ero entrata in aula alzai gli occhi sui miei compagni e in particolare nella direzione indicata dalla professoressa. Per poco non mi venne un colpo quando riconobbi il pazzo che mi era piombato addosso poco prima. Comunque era l'unico posto libero accanto a qualcuno, perciò sospirai e mi andai a sedere con rassegnazione.
"Ciao." disse lui spingendo il libro in mezzo ai banchi.
"Ciao."
La lezione fu abbastanza noiosa, anche se devo dire che non seguii molto il filo del discorso, tanto avevo comunque una parte di programma da recuperare in ore extra pomeridiane per mettermi in pari con la classe. Ero concentrata ad inquadrare i nuovi compagni, compreso il mio compagno di banco. Sembrava che stesse ascoltando con attenzione, ma con non molto interesse. Ogni tanto gli lanciavo delle occhiate. Era un tipo strano, però aveva qualcosa che... oh grazie al cielo, la campanella! Come mi aspettavo la classe si svuotò nella totale indifferenza nei miei confronti... in nessuna scuola ero mai stata molto popolare, non ero il tipo. Ero ordinaria e poco appariscente, ma stavo bene con me stessa.
"Sai già dov'è l'aula ristoro?"
Pericolo-ambulante-Bill stava in piedi davanti a me con le mani infilate in tasca e un sorriso tranquillo. Credevo fossero già usciti tutti, perciò mi prese alla sprovvista.
"Io, ehr... no."
"Dai vieni, ti ci porto io. E ti offro la merenda, così mi faccio perdonare per stamattina!"
Non sapendo che altro fare accettai. Di certo allora non avrei mai creduto che quel ragazzetto sarebbe diventato il centro del mio universo per i due anni successivi e il centro dei miei pensieri per molto, molto più tempo.


--fine quarta parte--

 
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25 replies since 14/9/2010, 22:12   150 views
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