Gustav l'amabile e il metal.

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{Barbìe‚‚Mìnìmal
view post Posted on 10/8/2010, 14:45     +1   -1




GUSTAV L’AMABILE.

'I batteristi non hanno sempre avuto una buona reputazione, ma Gustav non fa assolutamente parte di questi. Sempre sorridente, non passa giorno che non parli della fortuna che ha avuto nell’incontrare Georg e poi Bill e Tom.
E’ l’8 settembre 1988 a Magdeburgo che Gustav Shafer ha emesso il suo primo grido, o più esattamente ha agitato per la prima volta le braccia in aria. Al posto dei cartoni animati giapponesi, i suoi genitori preferivano fargli vedere videocassette di concerti. In particolare si ricorda un video dei Pink Floyd sul palco. La prima esibizione a cui abbia assistito dal vivo è stato un concerto di Joe Cocker. Dall’età di 5 anni, a cominciato a tamburellare su tutto ciò che facesse rumore: aveva un’autentica predilezione per le pentole in casa. I suoi genitori hanno scelto il minore dei mali – minor male per la cucina, più che altro – e gli hanno regalato una batteria e iscritto al conservatorio, luogo che ha segnato la sua amicizia con Georg.

Metal davanti a tutto.

Da quando ha cominciato a suonare in modo serio, è entrato in una fase metal per cui non ascoltava altro che Metallica o Slipknot. D’altra parte, il primo album che ha comprato con i suoi soldi è stato Black Album dei Metallica. Il suo batterista preferito è chiaramente quello del gruppo, Lars Ulrich. Talvolta ammira il lato tecnico ed pretenzioso di titoli come “Enter Sandman”, ma anche la capacità di essere regolari nel suono come un infallibile metronomo, come in “Nothing Else Matters”, per esempio. Ma Gustav ascolta anche volentieri i Red Hot Chili Peppers, specialmente quando si sta scaldando alla batteria prima di un concerto!
Una natura (troppo!) discreta.
Un po’ meno serio di Georg, Gustav ci tiene comunque allo stesso modo a diplomarsi. Infatti, fa come Bill e Tom seguendo dei corsi per corrispondenza.
Sebbene abbia confessato di avere una certa timidezza naturale e di preferire di trovarsi in fondo al palco dietro alla sua batteria piuttosto che davanti un microfono, è spesso lui quello che resta più a lungo a fine concerto per salutare le fan. Quanto a sapere se il gruppo deciderà un giorno di scrivere una canzone che porterà anche lui a cantare davanti, questa è un’altra storia..'
 
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